lunedì 11 aprile 2011

La corrente artistica del costruttivismo è un movimento culturale nato in Russia nel 1913, di poco precedente la rivoluzione del 1917, fondato nel 1917 da Tatlin e da Rodcenko nel desiderio di realizzare un confronto diretto tra arte e rivoluzione, lavorano alla nascita di un'arte socialmente utile, ispirata al concetto di struttura come idea formativa dell'architettura, della scultura e della pittura.
Il costruttivismo è l'evoluzione dell'arte che esalta una nuova classe sociale fondata sul proletariato, destinata a ricostruire il paese su basi democratiche, superando i canoni borghesi dell'arte ottocentesca celebrativa e rappresentativa.
Il termine Costruttivismo, viene adoperato per la prima volta nel 1913 dal critico N. Punin, in riferimento ai rilievi di Tatlin ma il movimento costruttivista prende l'avvio nel 1920 ad opera di "pittori di sinistra e di ideologi dell'azione di massa".


Vladimir Tatlin scultore e pittore russo ne è uno dei principali esponenti, al punto che il movimento stesso è pure conosciuto nel suo Paese d’origine, col nome di “Tatlinismo”.
Tatlin elabora per la prima volta un progetto consistente in una struttura di vari elementi (legno, vetro e metallo) che non riproduce nulla di noto ma che intende coniugare l’ideale di bellezza e modernità al concetto di utilità e funzionalità. Il progetto di Tatlin, per un “Monumento della Terza Internazionale” consiste in una possente struttura a spirale metallica inclinata alta circa 400 m, (mai realizzata) con all’interno tre edifici di cristallo semoventi; al disotto un cubo per le attività legislative con rotazione di un giro all‘anno; in mezzo una piramide della amministrazione e dell’esecutivo del Komintern, con rotazione di un giro al mese e sopra un cilindro di servizi stampa con rotazione giornaliera.
 
 

Gli artisti del movimento indagano il rapporto spazio e tempo per giungere a soluzioni che rappresentano una aspirazione all'universalità di tutte le arti, radunate sotto i denominatori comuni della riconciliazione con la materia, dopo la ventata di spiritualismo di fine secolo. Il costruttivismo non si limita a riguardare l'architettura ma incide anche e in modo radicale, le sulle trasformazioni che riscontriamo nella scultura e nella pittura con influssi che si estesero ad altri Paesi europei ed in particolare con ibridazioni formali che trovano nella Bauhaus tedesca un fertile terreno di sviluppo nelle arti grafiche e nella fotografia sperimentale. Da Tatlin a Lissitsky a Rodcenko, gli artisti si ritengono degli "ingegneri" della società futura: non solo progettano opere d’arte plastica ed architettonica ma si impegnano in altri campi, dalla comunicazione alla fotografia, dalla cartellonistica alla scenografia.

venerdì 31 dicembre 2010

Il corpo magico dell'artista

Achrome 1958
Merda d'artista 1961
Il 12 agosto 1961, in occasione di una mostra alla Galleria Pescetto di Albisola Marina, Piero Manzoni presenta per la prima volta in pubblico le scatolette di Merda d’artista ("contenuto netto gr.30, conservata al naturale, prodotta ed inscatolata nel maggio 1961"). Il prezzo fissato dall’artista per le 90 scatolette (rigorosamente numerate) corrispondeva al valore corrente dell’oro. Le scatolette di Manzoni hanno numerosi precedenti nell’arte del Novecento, dall’orinatoio di Duchamp ("Fontaine", 1917) alle coprolalie surrealiste. Salvador Dalì, Georges Bataille, e prima di tutti Alfred Jarry con "Ubu Roi" (1896), avevano dato dignità letteraria alla parola "merde". L’associazione tra analità e opera d’arte (e tra oro e feci) è poi un tema ricorrente della letteratura psicanalitica che Manzoni può avere recepito attraverso la lettura di Jung.La novità di Piero Manzoni è avere collegato queste suggestioni ad una riflessione sul ruolo dell’artista di fronte all’autoreferenzialità dell’opera d’arte.
Linea 1959
Fiato d'artista 1960
La chiusura tautologica dell’Achrome (una semplice superficie bianca che non significa altro se non se stessa) e l’invisibilità della Linea, sigillata nel suo contenitore, generano la speculare autoreferenzialità del corpo dell’artista.Spossessato dell’oggetto, ed ancora incantato dal ricordo del suo status eroico di artefice e produttore, l’artista trova una compensazione della perdita invadendo lo spazio che il processo comunicativo aveva tradizionalmente assegnato all’opera. Il corpo stesso dell’artista si offre al pubblico come un’opera d’arte, e le vestigia del corpo divengono reliquie.Alla domanda che la gallerista Iris Clert rivolse a Piero Manzoni, su quale fosse il suo apporto ai Corpi d'aria, Manzoni rispose: "il fiato d'artista, signora".Nascono così la Merda d’artista (venduta a peso d’oro), il Fiato d’artista(i palloncini gonfiati dall’alito vitale di Manzoni) e il progetto del Sangue d’artista.


mercoledì 17 novembre 2010

"L'architettura è qualcosa che fugge ogni barriera politica, economica, culturale e si propone per soddisfare quelle esigenze primordiali richieste dall'uomo. Per questo oggi gli architetti, che lo vogliano o no, devono considerarsi cittadini del mondo"
(Mario Botta)